Volano (Fe), avviati lavori da 200mila euro per il ripristino dell'argine nord a difesa dell'abitato
Volano (Ferrara) - Sono iniziati i lavori per ripristinare la funzionalità del corpo arginale che si estende dal ponte sul Po di Volano fino alla chiavica Falce.
L'intervento, finanziato con 200mila euro dall'Ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile (n. 966 del 15 febbraio 2023), è finalizzato a riparare i danni provocati all’abitato dall’evento meteo-marino occorso nel mese di novembre 2022.
L’argine oggetto dell’intervento rientra tra le opere realizzate intorno agli anni ’60, in occasione della bonifica delle valli Giralda, Gaffaro e Falce. Si trova alla foce del Po di Volano e ne rappresenta una delle propaggini, in sinistra idraulica, a protezione delle aree interne e dell'abitato. Confinando ad est e a nord con la laguna della Sacca di Goro, risulta esposto anche all'azione delle mareggiate oltre ad essere interessato dalla presenza di tane e buche di animali fossori che possono compromettere la stabilità dell’opera di difesa.
L'area di pregio naturalistico ambientale - situata all’interno del Parco regionale del Delta del Po dell'Emilia-Romagna, con la presenza di Siti Rete Natura 2000 (IT4060004, IT4060005) e porzioni di habitat naturali - è frequentata dagli abitanti di Volano che operano in forma associativa per la sua valorizzazione. Prima dell’inizio dei lavori sono stati pertanto effettuati incontri finalizzati ad un confronto costruttivo e si è provveduto a informare la cittadinanza e a condividere con l’Ente Parco le modalità degli interventi da porre in essere.
Questi prevedono, nello specifico, un riassetto della vegetazione esistente sul corpo arginale, attraverso operazioni di taglio selettivo da effettuarsi nel rispetto degli habitat esistenti e in accordo con l’Ente gestore. Laddove necessario si provvederà alla successiva riprofilatura con ripristino della sagoma arginale.
Nei tratti interessati dalla presenza di tane e attività di animali fossori verrà ripristinata la sponda interna con la messa in opera di una geogriglia non visibile, posta all’interno del corpo arginale a rinforzo e protezione dello stesso.