martedì,  4 luglio 2023

Alluvione. La visita del commissario Figliuolo. Incontri in Regione con i presidenti delle Province e le parti sociali

Il sorvolo sulle aree alluvionate con la vicepresidente Priolo

Bologna – Il sorvolo nelle aree colpite dall’alluvione e poi due incontri nella sede della Regione, a Bologna: il primo con il sindaco della Città Metropolitana di Bologna, Matteo Lepore, i presidenti delle Province di Forlì-Cesena, Enzo Lattuca, Ravenna, Michele De Pascale, Rimini, Jamil Sadegholvaad, Modena, Fabio Braglia, Reggio Emilia, Giorgio Zanni, Ferrara, Gianni Michele Padovani, e il sindaco di Forlì, Gianluca Zattini.

Il secondo appuntamento, nel pomeriggio, con le parti sociali, sindacati e imprese, e le componenti della società regionale, tutti soggetti riuniti nel Patto per il Lavoro e per il Clima.

Bonaccini al Patto per il Lavoro e per il Clima.jpegQuesta, in sintesi, la prima giornata del commissario alla Ricostruzione, generale Francesco Paolo Figliuolo, in Emilia-Romagna, accompagnato dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dalla vicepresidente con delega alla Protezione civile, Irene Priolo, e dal sottosegretario alla Presidenza, Davide Baruffi.

Incontri che sono serviti a fornire al Commissario il quadro della situazione e a fare il punto sulle questioni aperte.

Tre quelle più urgenti su cui ci si è confrontati con l’obiettivo condiviso di trovare risposte concrete.

La prima riguarda le priorità di intervento per il ripristino di argini, strade e frane, in base alla ricognizione trasmessa al Dipartimento nazionale di Protezione civile il 23 giugno scorso. Elenco provvisorio di circa 6mila opere per una spesa prevista di 1,9 miliardi di euro che ora il Governo dovrà finanziare.

Il dossier è stato consegnato oggi anche al commissario Figliuolo, con le opere suddivise tra cantieri già chiusi, in corso e da avviare e rendicontare entro l’anno, con l’obiettivo di stabilire le priorità di esecuzione dei lavori in particolare su fiumi e viabilità.

La seconda questione riguarda i primi rimborsi alle imprese colpite (contributo fino a 20mila euro). Al momento, infatti, mentre è già stato attivato il meccanismo per erogare i 5mila euro di primo sostegno immediato ai cittadini con l’anticipo di 3mila già a luglio, ancora non è stato avviato il meccanismo di ristoro per le aziende e attività economiche.

Terzo tema al centro del confronto, la quantificazione delle risorse destinate all’Emilia-Romagna, insieme alla garanzia del 100% di indennizzi a cittadini e imprese, al di là dei primi contributi possibili.

Come noto la Regione ha già presentato al Governo una prima stima dei danni pari a circa 8,8 miliardi di euro.

La situazione

Al momento sono ancora 486, di cui 72 minori, le persone accolte in strutture messe a disposizione dai Comuni o in alberghi: 245 nella provincia di Ravenna, 161 in quella di Forlì-Cesena, 78 nella Città metropolitana di Bologna e 2 in carico nella provincia di Rimini.

760 le strade comunali e provinciali chiuse alla circolazione: 431 completamente e 329 parzialmente, mentre su altre 162 si procede a senso unico alternato.

Sono 1.105 le frane segnalate: 149 nel Bolognese, 455 in provincia di Forlì-Cesena, 42 nel Modenese, 297 nel Ravennate, 15 nel Reggiano e 147 nel Riminese.  Dalla prima stima il numero degli edifici coinvolti è di 1.890.

Danni pubblici, lavori urgenti per oltre 4 miliardi di euro

Sulla base della ricognizione inviata al Dipartimento nazionale di Protezione civile, i primi lavori urgenti ammontano a 1,9 miliardi di euro (1.933.048.737,35), così suddivisi:

-totale opere ultimate: 16.149.905,60 euro

-lavori in corso: 507.006.385 euro

-ulteriori opere da avviare e rendicontare entro dicembre 2023: 312.512.160 euro

-interventi da attivare e rendicontare entro aprile 2024: 262.265.048,91 euro

-interventi da attivare nel 2024 e che saranno rendicontati oltre aprile 2024: 835.115.236,66 euro.

A questi primi 6.469 interventi (lettera a) e b) dell’art. 25 comma 2 del d.lgs 1/2018) si aggiungono ulteriori 3.145 interventi di ripristino del danno (lettera d) dell’art. 25 comma 2 del d.lgs 1/2018) per 2.520.781.580,79.

 

Danni ai privati, oltre 2 miliardi di euro

Per quanto riguarda i privati la prima stima dei danni su un numero di edifici stimati in 70.302 (68.432 aree allagate, 1.890 aree in frana) ammonta a 2.182.000.000.

 

Danni alle imprese e all’agricoltura, oltre 2 miliardi di euro

La prima stima sul numero delle imprese potenzialmente danneggiate è di 9.542 per un totale complessivo di 943.218.821 dove non sono comprese le spese per la ricostruzione delle scorte e il mancato reddito e mentre è ancora in corso l’analisi sul territorio montano.

Per quanto riguarda le aziende agricole, in base a una prima stima, sono 8.935 quelle danneggiate per 1 miliardo e 100 milioni. Anche in questo caso senza contare la ricostruzione delle scorte e il mancato reddito.

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ultima modifica 2023-07-05T09:40:23+01:00
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