Maltempo, accolta la richiesta del presidente della Regione Bonaccini, per la mobilitazione del sistema di Protezione civile nazionale in Emilia-Romagna
Bologna - Pioggia incessante per più di 48 ore, frane ed esondazioni di numerosi corsi d’acqua, soprattutto nel ravennate e nel bolognese.
Per far fronte ai gravi effetti del maltempo, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha firmato stamani la richiesta per lo stato di mobilitazione: un atto, questo, con cui si chiedeva l’attivazione e l’intervento del sistema di Protezione civile nazionale in Emilia-Romagna e la copertura delle prime spese necessarie per affrontare l’emergenza. La richiesta è stata accolta dal Governo: il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, ha già firmato infatti il decreto per disporre la mobilitazione straordinaria del servizio nazionale di Protezione civile a supporto della regione.
Oggi il Presidente Stefano Bonaccini, con la vicepresidente, Irene Priolo e il sottosegretario Davide Baruffi, erano presenti ad un vertice operativo al Centro operativo della Protezione civile regionale a Bologna.
Domani mattina il presidente Bonaccini incontrerà a Faenza i sindaci del ravennate, per fare un primo punto della situazione; seguirà successivamente un incontro a Imola con sindaci del bolognese. Agli incontri saranno presenti il presidente della Provincia di Ravenna, Michele De Pascale, e il sindaco della Città metropolitana di Bologna, Matteo Lepore.
La vicepresidente Priolo ha sottolineato l’eccezionalità della situazione, sia per il tempo di ritorno (un evento così ogni 100 anni), sia per la piena contemporanea di 13 fiumi in allerta rossa. Per la maggior parte si tratta di affluenti del Reno: la crisi ha riguardato, quindi, il cosiddetto reticolo minore.
Attualmente la situazione più delicata riguarda il fiume Lamone, che ha tracimato per la tanta acqua caduta, rompendo anche gli argini. A questo proposito, alta è l’attenzione per Bagnacavallo, nel ravennate: qui ci sono alcune frazioni interessate dalla rottura sul Lamone, e si sta cercando di evitare ulteriori allagamenti.
Mentre sul Sillaro si lavora già da ieri per sistemare i danni, “sul Lamone- ha spiegato Priolo- stiamo accedendo ora, e raggiungendo la rottura di argine. In generale, i Consorzi stanno effettuando manovre idrauliche per scaricare parte dell’acqua nella rete di bonifica, alleggerendo così la portata dei fiumi e dei corsi d’acqua, e quindi anche del reticolo minore”.
Nel pomeriggio al Cor di Bologna è atteso il capo del Dipartimento nazionale di Protezione civile, Fabrizio Curcio.