martedì,  15 ottobre 2024

Bacino del Reno, interventi di restauro forestale sulle aste principali e secondarie dei corsi d’acqua

Interessati quasi 400 km di alvei principali e secondari con un finanziamento di 1 milione e 400 mila euro

Bologna - Sono partiti lo scorso mese i lavori relativi a due progetti realizzati dal Settore distretto Reno, Ufficio territoriale di Bologna dell’Agenzia regionale Bacino Reno: restauro forestaleper interventi di restauro forestale su tutte le aste principali e secondarie dei corsi d’acqua del bacino del Reno, interessati dagli eventi alluvionali del maggio 2023 e da successive dinamiche occorse sulla nostra regione. 
Per il primo progetto i lavori interesseranno i territori toccati dai corsi d’acqua individuati, limitatamente alle porzioni di demanio idraulico, il fiume Idice e i torrenti Sillaro, Quaderna, Savena, Zena, Gaiana e Sellustra.

Per il secondo si interviene sui territori bagnati dal fiume Reno (dal tratto di II categoria a Porretta e dai torrenti Lavino (da Zola centro a Badia), Samoggia (da Ponte Samoggia a Savigno), Ghiaia (da Monteveglio a monte), Landa, Olivetta, Navile (dal tratto di II categoria all’area urbana di Bologna e Castelmaggiore), Setta, Aneva, Vergatello, Venola, Silla, Limentra e Sambro. 
Per lunghi tratti interessati dai lavori sono presenti piante ribaltate o in precarie condizioni di stabilità, a causa dell’apparato radicale scalzato dall’erosione spondale, a chiome compromesse o rami spezzati, o nel caso di fusto piegato in modo irreversibile. Le piante già crollate provocano in molti casi barriere laterali in cui le piene più recenti stanno favorendo la presenza di ingenti cumuli di detriti legnosi di varie dimensioni con evidente rischio idraulico a causa di ostacolo al regolare deflusso delle acque. 
Le perizie prevedono interventi di ripristino e sgombero dai detriti legnosi e da piante ribaltate o in precaria stabilità a causa di erosione spondale, frane di versante, trasporto. 
Le piante cadute in alveo e in precarie condizioni vegetative, spesso con apparato radicale compromesso dall’azione erosiva di sponda, sono essenzialmente alberi adulti o ancora in piedi ma con parte della chioma compromessa e apparato radicale eroso dalla corrente. 
La rimozione dei tronchi e della ramaglia in alveo, inoltre, sarà effettuata in parallelo al taglio delle piante arboree a rischio schianto. In alcune situazioni è previsto il reimpianto di arbusti locali con la finalità di consolidamento spondale e di arbusti locali. 
I lavori, estesi sia sulla parte orientale che occidentale del bacino del Reno, dal torrente Samoggia al torrente Sillaro, interessano finanziamenti per circa 1,4 milioni di euro e prevedono di percorrere quasi 400 km di alvei principali e secondari, concentrati principalmente sulle fasce pedecollinari in modo non continuativo ma interessando le aree degradate e salvaguardando in generale la continuità e l’integrità dei corridoi dei vegetali di ripa, ovvero la cosiddetta zona dove si innalza la vegetazione arbustiva ed arborea.
Complessivamente i Comuni interessati dai lavori sono, rispettivamente per singolo intervento, Zola Predosa, Casalecchio, Sasso Marconi, Bologna, Marzabotto, Vergato, Grizzana, Anzola, Valsamoggia, Monte S. Pietro e Loiano, Monghidoro, Monterenzio, Pianoro, Castenaso Bologna, S. Lazzaro di Savena, Ozzano, Castel S. Pietro, Castel Guelfo, Medicina, Dozza e Budrio. 

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