venerdì,  25 ottobre 2024

Maltempo. Nel bolognese in corso operazioni per salvaguardare lo scorrimento del torrente Sambro, a causa della riattivazione della frana a San Benedetto val di Sambro

Oltre 800 volontari operativi sul territorio. 25 le persone evacuate in carico al sistema di protezione civile

Bologna - Nelle prime ore di questa mattina la frana a San Benedetto val di Sambro (Bo), località Ca’ di Sotto, si è mossa velocemente fino a raggiungere il fondovalle e il torrente Sambro. Sono in corso le operazioni per salvaguardare lo scorrimento del torrente, il cui deflusso non è al momento compromesso. Sul posto i tecnici dell’Agenzia regionale, esercito, Vigili del Fuoco, ingegneri e geologi dell’Università di Bologna. Lo scorrimento delle acque è garantito grazie a tubazioni realizzate successivamente alla prima attivazione della frana, nel 1994. Al momento non sono direttamente interessate le abitazioni.

Sempre nel bolognese restano diverse limitazioni della viabilità, in lento e progressivo miglioramento. La situazione che crea maggior disagio è la viabilità alternativa alla SS 64 Porrettana, chiusa in un tratto per frana a Sasso Marconi.

Continua a essere attentamente monitorata la Val di Zena, in particolare le situazioni del Laghetto dei Castori e di via Caurinzano a Pianoro; qui stamattina il sindaco ha disposto delle evacuazioni preventive.

È stata chiusa la falla sul Quaderna, tra Budrio e Medicina. L’esercito sta ancora operando a Zola Predosa e San Lazzaro di Savena.

Nel ferrarese, prosegue la vigilanza sugli argini del Po e sui canali del Consorzio della Bonifica ferrarese, da parte dei tecnici di Aipo e di volontari. Il deflusso della piena del grande fiume continua in modo sostenuto, ma è agevolato dalle condizioni favorevoli di marea e vento e dall’assenza di piogge. A Pontelagoscuro si prevede in giornata la discesa dei livelli idrometrici sotto la soglia 2.

Nel modenese non si segnalano più allagamenti. Resta chiuso il Ponte della Fossalta sul torrente Tiepido.

Nel reggiano, dove le principali rotte sono già state chiuse, sono in azione per l’asportazione delle acque una pompa ad alta intensità (messa a disposizione dalla Provincia autonoma di Trento) e sette motopompe del sistema dei Consorzi di Bonifica.

Nel piacentino sono state segnalate erosioni delle sponde lungo i torrenti Chiavenna e Ongina. Quest’ultimo è rinforzato anche sul lato parmense, posizionando sacchi di sabbia.

Gli evacuati

Il numero delle persone in carico al sistema pubblico di Protezione civile si è ridotto a 25 unità. Gli evacuati, anche desunti dalle ordinanze dei Comuni, sono 2.652, di cui 824 nel Bolognese e i restanti tra Parmense (192) e Reggio Emilia (circa 1636).

Il volontariato di protezione civile

Quanto all’impiego del volontariato sono state rimodulate le presenze sul territorio, seguendo l’evoluzione delle necessità, con alcuni spostamenti delle squadre delle sei Regioni rimaste a operare sul territorio. Ieri erano impegnati complessivamente 825 volontari. Circa 230 appartengono alle colonne mobili delle sei Regioni a supporto (Umbria, Trentino-Alto Adige, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio e Valle d’Aosta), a cui si aggiungono le colonne mobili delle organizzazioni nazionali del volontariato (altri 245 volontari) e quella della Regione Emilia-Romagna (circa 350 unità).

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ultima modifica 2024-10-25T13:57:00+01:00
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