A livello regionale la rete principale dei centri e presidi per fini di protezione civile complessivamente comprende, tra strutture già attive e strutture in via di realizzazione, 39 edifici e poli logistici:
- la sala operativa regionale (C.O.R.);
- il Polo logistico regionale CERPIC (Centro di Pronto Intervento Idraulico e di Prima Assistenza) a Ferrara;
- il Polo logistico del nord Italia in corso di realizzazione a Piacenza, ora dislocato presso il CERPIC;
- sei Centri Unificati Provinciali di Protezione Civile (4 operativi e 2 in corso di realizzazione);
- cinque magazzini strategici del volontariato di protezione civile;
- 25 distaccamenti dei vigli del fuoco volontari.

L’infrastrutturazione e la gestione di una rete di edifici e poli logistici è requisito indispensabile per la gestione delle emergenze.
Nel corso del 2022 con la DGR. 898/2022 è stata approvata la “definizione delle tipologie e delle caratteristiche della rete regionale delle strutture e delle aree di protezione civile”. Su questa base la Regione, in accordo con gli enti locali, ha incentivato e co-finanziato la realizzazione di:

Direzione Comando e Controllo (DI.COMA.C.)
E' determinata in emergenza solitamente con specifici atti del Capo del Dipartimento della protezione civile che ne individua il coordinatore ed i referenti delle funzioni di supporto. Assicura l’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse nazionali sul territorio interessato, vede la partecipazione delle componenti e delle strutture operative, degli Enti gestori dei servizi essenziali e del sistema delle Regioni, in raccordo con i centri di coordinamento ed operativi attivati a livello territoriale.

Centri unificati provinciali (C.U.P.)
Centri per la gestione delle emergenze a livello provinciale. Questi centri fungono da punto di riferimento per il coordinamento delle strutture operative regionali e nazionali della protezione civile, in particolare per affrontare emergenze che richiedono interventi straordinari, sia di rilievo regionale che nazionale, a causa della loro intensità o estensione (punti b) e c) dell’art. 7 decreto legislativo n. 1/2018).
Ospitano le strutture tecniche impegnate in attività di protezione civile della Regione, della Provincia, del Comune capoluogo, del coordinamento di volontariato e possibilmente anche dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri Forestali e altre strutture operative sul territorio. Sono organizzate in una sala decisioni, una sala operativa, una sala radio e un centralino. In caso di emergenza, queste stesse strutture vengono proposte al Prefetto per istituirvi il Centro Coordinamento Soccorsi. Sono base operativa delle Colonna Mobile Provinciale e Regionale; sede del Coordinamento provinciale del volontariato di protezione civile ed eventualmente di altre componenti e strutture operative del sistema regionale di protezione civile.

Centri sovracomunali (C.S.)

Sono strutture fondamentali per garantire un’efficace gestione delle emergenze su territori estesi. Questi centri, progettati per servire bacini di utenza di 30.000-35.000 abitanti, devono rispettare parametri chiave come il "tempo di percorrenza", che non deve superare i 45 minuti in condizioni normali, considerando la rete stradale e le specificità del territorio.
I parametri standard possono essere adattati in base a rischi territoriali, condizioni orografiche e viabilità. Questi centri rappresentano un nodo strategico per garantire interventi tempestivi e coordinati in caso di calamità.
Le funzioni principali li vedono:
- sede di Centri di Coordinamento d’Ambito (C.C.A.), secondo le pianificazioni regionali;
- punto di riferimento per attività di protezione civile, integrando risorse locali e operative come Vigili del Fuoco, organizzazioni di volontariato e Carabinieri Forestali;
- disponibili per Regione, Prefettura e altre strutture operative regionali e nazionali durante o in vista di emergenze.

Centri operativi comunali (C.O.C.)

I Centri Operativi Comunali devono essere strutture che si configurano come il punto di riferimento per la gestione dell’emergenza a livello comunale in grado di poter ospitare in una sede unica le funzioni di supporto attivate dall’amministrazione.  

Aree di prima assistenza

Aree che in situazioni normali svolgono funzioni utili alla comunità e che sono state predisposte con caratteristiche adatte alla predisposizione di strutture campali, in modo da fornire assistenza a persone evacuate vittime di calamità o sottoposte a grave rischio, con particolare riguardo a persone in condizioni di fragilità sociale o con disabilità.
Devono poter ospitare un numero di persone commisurato a quello per cui i piani di emergenza ipotizzano la necessità di evacuazione e devono essere rese disponibili anche per un uso da parte della Regione, della Prefettura e delle strutture operative regionali e nazionali della protezione civile in occasione o in vista di emergenze.

Centri di prima assistenza
Strutture che in situazioni normali svolgono funzioni utili alla comunità e che sono state predisposte con caratteristiche adeguate a fornire un primo ricovero coperto a persone evacuate perché vittime di calamità o sottoposte a grave rischio, con particolare riguardo a persone in condizioni di fragilità sociale o con disabilità. Devono essere capaci di ospitare un numero di persone commisurato a quello per cui i piani di emergenza ipotizzano la necessità di evacuazione e devono inoltre essere resi disponibili anche per un uso da parte della Regione, della Prefettura e delle strutture operative regionali e nazionali della protezione civile in occasione o in vista di emergenze.

Aree di ammassamento
Aree opportunamente attrezzate per la predisposizione di strutture campali quali campi base per i soccorritori e per l’ammassamento di risorse e materiali utili per le operazioni e la gestione dell’emergenza.
Le aree di ammassamento devono inoltre essere rese disponibili anche per un uso da parte della Regione, della Prefettura e delle strutture operative regionali e nazionali della protezione civile in occasione o in vista di emergenze.