Alluvione. Nel forlivese terminati i primi lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza di alvei e argini
Forlì - I lavori, progettati e seguiti dall’Ufficio territoriale di Forlì-Cesena dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, hanno avuto come scopo prioritario il ripristino dei danni provocati dalle piene di inizio e metà maggio: ricostruzione degli argini degradati da sormonti e rotte; rimozione dagli alvei di materiale flottante e taglio selettivo della vegetazione ribaltata, secca, pericolante o che comunque ostruiva il deflusso delle acque; sistemazione delle scarpate in frana; difesa delle sponde nei punti di erosione, con l’utilizzo di pietre e palificate. Gli interventi si sono concentrati inizialmente nei tratti caratterizzati da abitazioni e infrastrutture soggette al rischio di esondazione o dissesto.
Alcuni degli interventi più significativi hanno riguardato, a Forlì, il ripristino degli argini sul Montone in via Lughese e sul Ronco a monte del ponte sulla via Emilia; la chiusura delle rotte del Montone in via Isonzo e via Nervesa nel quartiere Romiti; la sistemazione del sottofondo in via della Grotta, al Ronco. A Dovadola, la rimozione degli alberi franati e la sistemazione dell’alveo al fosso di Coriano. È stato inoltre eseguito il recupero del legname sotto diversi ponti a Forlì, Fiumana di Predappio, San Zeno di Galeata, Castrocaro Terme e Terra del Sole.
Questo primo pacchetto di interventi di somma urgenza è stato finanziato dalla Regione Emilia-Romagna con 300mila euro. I lavori si sono conclusi entro i 60 giorni previsti.