sabato,  13 maggio 2023

Maltempo, settemila tonnellate di massi ciclopici per chiudere le due rotte sull’argine del fiume Sillaro, nell’imolese

Collocati circa 23.500 i metri cubi di terra. Cantieri no-stop, 24 ore al giorno. Oggi sopralluogo della vicepresidente Priolo, che con l’assessore Corsini ha fatto tappa prima a Dovadola (Fc) e poi sul Sillaro

Bologna - Quasi 7mila tonnellate di massi e 24mila tonnellate di terra per chiudere due rotteRottura argine del Sillaro dell’argine del fiume Sillaro
Fiumi e argini in pianura, con le frane in Appennino, restano gli osservati speciali in Emilia-Romagna, dopo l’eccezionale ondata di maltempo che nei primi giorni di maggio si è abbattuta in particolare sulle province di Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Modena. 
Nella giornata di oggi duplice sopralluogo di Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile, sui territori feriti dagli eventi eccezionali. 
Come prima tappa, la vicepresidente e l’assessore alla Mobilità e Trasporti, Andrea Corsini, hanno fatto visita a Dovadola, comune del forlivese messo duramente alla prova dagli episodi di dissesto. Sono 86 le persone evacuate, la maggior parte per le frane che interessano la località Trove e lungo la strada comunale per Montepaolo. 
A seguire, nel bolognese, sopralluogo al cantiere di ripristino dell’argine del Sillaro interessato da due rotte in via Merlo, tra Massalombarda e Imola – che ha determinato l’allagamento di Conselice e Spazzate Sassatelli – e in via del Tiglio, sempre nell’imolese. 
Già dal 2 maggio, si è lavorato senza sosta per riparare le falle, giorno e notte. Martedì scorso sono state completate le operazioni di telonatura.


La situazione a Dovadola 
Degli oltre 160 evacuati in provincia di Forlì-Cesena, ben 86 sono nel comune di Dovadola. Due i dissesti principali. La frana in località Trove ha portato ad un’ordinanza di allontanamento dalla propria abitazione per 31 persone
Dall’analisi del quadro fessurativo, attraverso un sistema di monitoraggio speditivo istallato dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, emerge che il dissesto necessita di grande attenzione soprattutto in relazione alle precipitazioni attese per le prossime ore. Altra criticità rilevante riguarda la strada comunale per Montepaolo. Lungo i suoi 7 chilometri, conta 5 frane che la rendono di fatto impercorribile. Sono state quindi evacuate 41 persone, tra cui 19 ospiti di una comunità psichiatrica e 8 suore
A queste situazioni si aggiungono situazioni di dissesto in via Canova Schiavina, con interruzione totale viabilità (un residente evacuato), e delle strade vicinali via Dei Greppi (4 persone), via Meleto (6 persone), Via del Burrone (3 persone). Rispetto ad un quadro di movimenti franosi così diffuso, continua il presidio e monitoraggio del territorio garantito dai volontari di protezione civile. Impegnati nel presidio del territorio, al momento, i volontari dell'associazione locale Protezione Civile Dovadola e della provincia di Forlì-Cesena, oltre a 2 squadre dei Coordinamenti di Rimini e Reggio Emilia.


I ripristini sugli argini del Sillaro 
Già dal 2 maggio sono iniziati gli interventi di ripristino delle due rotte degli argini sul Sillaro, nel bolognese. La più importante, lunga circa 50 metri, interessa la difesa spondale all’altezza di Via Merlo, tra Massa Lombarda e Imola, e ha portato all’allagamento della frazione di Spazzate Sassatelli (Imola) e di Conselice (Ra). Ancora oggi si registrano ancora 50 persone evacuate a Spazzate, dopo il picco di oltre 360 dei giorni scorsi (300 a Spazzate e 63 a Conselice). 
Per sistemarla, sono stati posizionati 6mila tonnellate di massi portati sul posto con circa 200 carichi di mezzi pesanti. Sono 23.500 i metri cubi di terra posizionati. Attualmente risultano ancora in corso i lavori di rinforzo dell’arginatura: lungo un tratto arginale di circa 100 metri, saranno inoltre collocate palancole per renderlo impermeabile e accrescerne così la sicurezza. 
Altre 600 tonnellate di massi hanno chiuso invece la breccia in via del Tiglio, a Imola, insieme a più di 3mila metri cubi di terreno. Da ultimo, è stata sistemata anche una piccola breccia che si era aperta su argine privato, in via Ladello.

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