Verso il nuovo Piano di tutela delle acque 2030, via libera dall'Assemblea legislativa
Bologna - Quattro obiettivi strategici, dieci linee di azione e 50 misure da mettere in campo per tutelare l’acqua, l’oro blu, risorsa prioritaria e bene comune dell’umanità. È questa, in estrema sintesi, l’articolazione del documento strategico propedeutico al nuovo Piano di tutela delle acque 2030 della Regione Emilia-Romagna; documento proposto dalla Giunta, che ha avuto l’approvazione dell’Assemblea legislativa senza voti contrari. Inizia così l’elaborazione del Piano vero e proprio, che si avvarrà anche di un percorso partecipato rivolto ai principali stakeholder, al fine di raccogliere idee e contributi.
In Emilia-Romagna, il Piano riguarderà 454 corpi idrici fluviali, 7 corpi idrici di transizione (parzialmente di natura salina e in prossimità di una foce di un fiume), 2 marino-costieri, 5 lacustri e 135 sotterranei. Tra le linee di azione strategiche, aumentare e diversificare l’offerta d’acqua, ridurre la domanda, accrescere la resilienza del territorio alla siccità, investire in ricerca e innovazione, ridurre i carichi inquinanti, cooperare con i territori.