Introduzione
Bologna – Esteso anche alle province di Modena e Reggio lo “lo stato di grave pericolosità” per il rischio di incendi boschivi.
Dopo il provvedimento entrato in vigore sabato 3 agosto scorso, che ha dichiarato la grave pericolosità nelle province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, il codice arancione viene esteso anche alle province di Modena e Reggio Emilia.
La decisione è stata presa nel corso della riunione periodica del 6 agosto tenutasi in video conferenza e durante la quale è stata valutata la situazione sia per quanto riguarda le condizioni della vegetazione sul territorio che per il numero e l’entità degli incendi, nonché per le previsioni meteo a breve e medio termine.
Rimane il rischio medio (codice giallo) per le provincie di Parma e Piacenza soprattutto in correlazione con le abbondanti piogge cadute tra giugno e luglio che in alcune zone hanno stabilito un nuovo record.
Il provvedimento è stato emanato con atto del direttore dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, di intesa con la Direzione regionale dei Vigili del Fuoco e il Comando Regione Carabinieri Forestale.
Le previsioni meteo a lungo termine, elaborate da ARPAE-SIMC, indicano la prevalenza fino a fine agosto sull’Emilia-Romagna di un campo anticiclonico di origine subtropicale con temperature massime elevate.
L’indice di suscettività e propagazione degli incendi appare in crescita anche nelle province centrali dell’Emilia-Romagna
Tra gli elementi di rischio è stata valutata anche la maggiore presenza antropica, su costa e rilievi appenninici, nel mese di agosto.
Pubblicato il bollettino 18 in vigore da sabato 10 agosto (PDF - 533.2 KB) fino a domenica 1° settembre, con i codici colore Giallo ed Arancione e le province di riferimento.
Il prossimo aggiornamento è previsto dopo la riunione di coordinamento in programma il 13 agosto.
Divieti e sanzioni
Con il decreto di grave pericolosità viene stabilito il divieto assoluto di accendere fuochi o utilizzare strumenti che producano fiamme, scintille o braci, all’interno delle aree forestali. Sono anche vietati gli abbruciamenti di residui vegetali e delle stoppie.
All’aumento dei divieti corrisponde un inasprimento delle sanzioni. Chi vìola le prescrizioni o adotta comportamenti pericolosi può subire sanzioni fino a 10.000 euro. Sotto il profilo penale, è prevista la reclusione da 4 a 10 anni, se l’incendio è doloso (provocato volontariamente); ma anche se l’atto è solo colposo (causato in maniera involontaria), per negligenza, imprudenza o imperizia, si può essere condannati a risarcire i danni.
Il presidio del territorio
Presso la sede dell’Agenzia a Bologna, tutti i giorni, compresi i festivi, dalle 8 alle 20, è attiva già dal primo luglio la Sala operativa unificata permanente (SOUP) dove operano insieme funzionari dell’Agenzia, Vigili del fuoco, Carabinieri forestali e volontari di protezione civile.
In orario notturno il servizio di reperibilità sulle 24 ore viene garantito dalle sale operative dei Comandi provinciali dei Vigili del Fuoco. Squadre dei Vigili del Fuoco e del volontariato di protezione civile sono impegnate in attività di avvistamento, prevenzione e spegnimento incendi,e si interfacciano con le pattuglie dei Carabinieri forestali. Con la grave pericolosità, i volontari di protezione civile hanno esteso la sorveglianza di boschi e pinete dal sabato e domenica a tutta la settimana: nelle 5 province in arancione opereranno 28 squadre.
I comportamenti
A fronte di questa situazione di rischio, si raccomanda ai cittadini di tenere comportamenti responsabili, bastano poche e semplici regole per evitare di mandare a fuoco un bosco (card allegata).
In caso di avvistamento di un incendio boschivo, chiamare 115 (Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco). Per la segnalazione di illeciti e di comportamenti a rischio, il numero è 1515 (emergenza ambientale dell’Arma dei Carabinieri-specialità Forestale).
Ultimo aggiornamento: 27-11-2024, 14:39