Suviana. A quattro mesi dalla tragedia alla centrale di Bargi (Bo), inizia la reimmissione nel bacino delle acque sottoposte a trattamento e purificazione
Bologna, 9 agosto 2024 - Ha preso il via oggi il procedimento di reimmissione nel bacino di Suviana dell’acqua della centrale idroelettrica di Bargi a Camugnano (Bo): circa 50 mila metri cubi precedentemente filtrati e purificati grazie al nuovo impianto di trattamento realizzato in queste settimane da Enel Green Power Italia. Con le analisi che hanno confermato valori nella norma per tutti gli elementi chimici presi in esame.
L’operazione arriva a quattro mesi esatti dal tragico incidente che costò la vita a 7 persone e il ferimento di altre cinque, e richiederà indicativamente dalle 6 alle 8 settimane di lavoro. Inoltre, sarà da subito accompagnata da un piano aggiuntivo di controlli da parte di Arpae, con una prima fase che proseguirà per tutto il mese di agosto. In base agli esiti di queste analisi, saranno programmate le attività future.
Con la presidente Priolo oggi erano presenti a Bargi Marco Masinara, sindaco di Camugnano, Fabio Marcenaro, responsabile idroelettrico dell’Unità territoriale Bologna di Enel Green Power Italia, Antonio Monina, responsabile supporto tecnico Enel Green Power, Cristina Volta, responsabile Arpae area metropolitana Bologna, e Marcello Nanetti, direttore generale di Arpae.
Le acque della centrale idroelettrica che da oggi ritornano nel bacino di Suviana sono state trattate nell’impianto tecnologicamente avanzato realizzato da Enel Green Power. Tutti nella norma i valori riscontrati dopo il trattamento e presentati alla Regione e ad Arpae. In particolare ci si è concentrati su 137 parametri: la serie di sostanze definite da Arpae comprende microinquinanti organici, metalli e Pfas, dal naftalene allo stirene, dal boro al selenio, dal vanadio al nitrato. Per alcuni parametri, è stato effettuato da Enel un monitoraggio in continuo, con una strumentazione posizionata in linea sullo scarico dell’impianto di trattamento; altri, per i quali la misura non è possibile con strumentazione in continuo, sono stati controllati con un campionamento quotidiano.
Le tappe principali
L’obiettivo, da subito, da parte della Regione è stato quello di accelerare il più possibile le operazioni al fine di ripristinare lo stato dei luoghi, ponendo però allo stesso tempo la massima attenzione alla qualità delle acque.
Un iter autorizzativo che in soli 29 giorni dall’avvio della procedura - l’11 giugno 2024 con l’Ordinanza n. 83 del Presidente della Giunta Regionale - ha permesso l’adozione del Paur, il Provvedimento autorizzatorio unico, che ha dato il via alla realizzazione dell’impianto di trattamento e scarico delle acque, dalla centrale al lago. Un provvedimento che contiene le prescrizioni e le condizioni ambientali dettate dalla Via (Valutazione di impatto ambientale) con l’intento di mantenere il livello di qualità “buono” delle acque dal punto di vista sia ecologico che chimico.
Una volta ottenuta l’autorizzazione regionale, Enel Green Power Italia ha proceduto, nei tempi stabiliti, alla realizzazione di un impianto tecnologicamente avanzato in cui l’acqua prelevata viene purificata e trattata con passaggi successivi attraverso vasche di equalizzazione, filtri a carboni attivi, resine, filtri assorbenti per intercettare i diversi possibili contaminanti. La restituzione delle acque, filtrate dall’impianto di trattamento, al lago avviene solo a valle di una serie di controlli stringenti definiti degli organismi preposti sulla qualità delle acque stesse.
I controlli successivi
Il Piano di controlli da parte di Arpae accompagnerà per tutto il mese di agosto l’operazione di reimmissione delle acque nel bacino di Suviana. In particolare, il primo controllo effettuato sarà svolto al punto di prelievo, su tutti i 137 parametri; immediatamente nei giorni successivi si procederà a prelievi su tutto il bacino sempre su tutti i 137 parametri, a più profondità, secondo quanto previsto dal Protocollo regionale di monitoraggio acque superficiali.
In capo ad Enel Green Power Italia l’obbligo di effettuare analisi giornaliere in continuo, allo scarico, su uno specifico set di parametri; altri parametri devono essere verificati ogni 15 giorni. L’esito di tutte le analisi deve essere comunicato alla Regione ed ad Arpae.