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Introduzione

Bologna- Ieri Ravenna, oggi Forlì-Cesena. Continua il tour della Giunta regionale nelle province colpite dall’alluvione dello scorso maggio, che vedrà una terza tappa martedì in Città metropolitana a Bologna. Un’occasione per fare il punto sugli interventi di ripristino e messa in sicurezza, sul contrasto alle frane e al dissesto, sui Piani speciali della ricostruzione e per condividere le richieste di modifica alle ordinanze già avanzate alla Struttura commissariale di Governo: dall’ampliamento del credito di imposta alla semplificazione delle procedure di rimborso, oltre all’inserimento dei beni mobili tra quelli risarcibili.

Nella sede della Provincia, a Forlì, sono intervenuti il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e la vicepresidente con delega alla Protezione civile, Irene Priolo. Presente il presidente della Provincia di Forlì-Cesena, Enzo Lattuca, insieme a molti sindaci e amministratori del territorio e rappresentanti di parti sociali e associative che aderiscono al Patto per il Lavoro e per il Clima. Della delegazione regionale, facevano parte anche il sottosegretario Davide Baruffi e gli assessori Paolo Calvano (Bilancio), Andrea Corsini (Trasporti), Raffaele Donini (Sanità), Mauro Felicori (Cultura), Alessio Mammi (Agricoltura) e Paola Salomoni (Scuola).

Il pacchetto complessivo di interventi sul territorio forlivese-cesenate è di 66 opere, per circa 66 milioni di euro. Inoltre, sono stati erogati contributi di immediato sostegno (Cis), 5 mila euro iniziali, per quasi 22 milioni di euro.

“A quasi un anno dall’alluvione sono ancora tante le questioni irrisolte e per questo torniamo regolarmente nelle province colpite, per dare un segno tangibile della continua attenzione dedicata ai territori vittime di questo dramma e ai loro amministratori, che sono in prima linea da mesi nelle opere di ripristino e ricostruzione”, hanno commentato Bonaccini e Priolo.

Per la ricostruzione della parte pubblica, il nodo più urgente è la mancanza del personale tecnico e amministrativo che possa aiutare le amministrazioni: “E’ una questione decisiva e dobbiamo far sentire tutti la nostra voce. Fuori da ogni appartenenza politica- ha ribadito Bonaccini-: è un tema urgentissimo e drammatico, perché si rischia di non completare o far partire interventi di cui i territori hanno necessità. Per questo rinnoviamo la richiesta al Governo di modificare le procedure di assegnazione del personale ai Comuni”. Bonaccini ha anche rinnovato la richiesta di inserire i beni mobili tra quelli rimborsabili e ribadito la volontà di un cambio di rotta nelle pianificazioni territoriali: “Non si costruirà più nelle aree allagate. Per quel principio di precauzione che ci ha insegnato questa tragedia dobbiamo aggiornare le previsioni e lo faremo insieme alle amministrazioni locali”.

“Condivideremo i piani della ricostruzione insieme ai territori- ha detto la vicepresidente Priolo-, perché la loro messa in sicurezza, alla luce di quanto accaduto, è la nostra priorità: la ricostruzione pubblica e privata devono andare di pari passo”.

“La ricostruzione è stata negli ultimi 10 mesi il nostro maggiore impegno e così sarà anche nelle prossime settimane- le parole del presidente della Provincia, Lattuca-. Tra le maggiori criticità da affrontare ora c'è il problema del personale tecnico e amministrativo da destinare alla ricostruzione, perché con le norme attuali è stato molto difficile reperire personale aggiuntivo dalle graduatorie esistenti. Quello che chiediamo alla struttura commissariale è, dunque, di dare la possibilità a Comuni e Province di assumere personale aprendo a nuove procedure di selezione. In aggiunta a ciò, è fondamentale prolungare la sospensione dei mutui per Comuni e Province e inserire i beni mobili dei privati, al momento esclusi dalle norme definite dal Governo, fra i risarcimenti”.

Ultimo aggiornamento: 27-11-2024, 14:40