Canali Navile e Savena Abbandonato, gli interventi per incrementare la funzionalità del sistema idraulico
Bologna - Dopo rilievi e valutazioni sul bacino del fiume Reno e il sistema idraulico Navile-Savena abbandonato colpiti dalle alluvioni nel 2019 e 2023, i tecnici dell’Agenzia regionale , hanno progettato una serie di interventi per tutelare i territori esposti al rischio idraulico in caso di piena dei corsi d'acqua. In particolare, si vuole contribuire a ridurre il rischio idraulico nel centro abitato e nell’area industriale di Bentivoglio, ospedale compreso, e nel territorio di Malalbergo.
L’intervento proposto agisce primariamente sul Navile, ma contribuisce a ridurre la pericolosità sull’intero sistema idraulico coerentemente con i presupposti di attuazione delle misure ed interventi previsti dall'omonimo piano stralcio predisposto dall’Autorità di bacino del fiume Reno. La tipologia di intervento considera la possibilità di alleggerire il carico idraulico del sistema a valle del Canale Diversivo sfruttando maggiormente il tratto del Navile compreso tra Bentivoglio e Malalbergo. Tale tratto è attualmente utilizzato principalmente come vettore irriguo, mentre è fortemente limitato nella sua funzione di contenimento delle piene a causa di una serie di criticità idrauliche dell’asta.
Gli interventi
Il primo intervento prevede l’impermeabilizzazione dei corpi arginali mediante l’infissione di palancole in Pvc nella sommità arginale. Lo scopo di questa lavorazione è interrompere le infiltrazioni che minano la stabilità, siano essi relativi ai terreni di fondazione del rilevato in terra, sia che riguardino le porzioni fuori piano campagna delle opere idrauliche.
Il secondo intervento riguarda il ripristino dell’integrità dell’argine in prossimità di manufatti di derivazione idrica. A tal proposito sono stati censiti più di 50 i manufatti in uso per prelevare l’acqua del canale per usi irrigui, di cui una parte sono regolarmente utilizzati dai concessionari come opere di derivazione idraulica, e altri non utilizzati (15 manufatti) perché pericolosi per l’integrità arginale dato lo stato degrado e abbandono causa di innesco di erosioni e smottamenti. Tali opere idrauliche saranno completamente demolite previo la realizzazione di una coronella di palancole interna all’alveo in corrispondenza dell’opera di presa, funzionale ad isolare la parte di argine interessata dalla chiavica in demolizione.
Il terzo intervento consiste nel ripristino degli argini in corrispondenza di tane di animali fossori e alla ripresa delle quote arginali ribassate, in quanto i rilievi hanno mostrato piccoli scostamenti verosimilmente imputabili ad abbassamenti generali del territorio dovuti alla subsidenza e a fenomeni locali di consolidazione primaria o secondaria dei corpi arginali o dei terreni di sottofondo.
Il quarto intervento riguarda i ripristini di sezioni di alveo e sponda fortemente limitate nel tratto di valle da un grosso accumulo di sedimenti e materiali trasportati dalla debole corrente, che scarica in parte nella zona umida situata a destra del canale poco prima della Chiavica di Portoni. A tal proposito sono state individuate due aree in cui si è accatastata legna e altro materiale vegetativo in parte trasportato da monte ed in parte caduto a seguito di erosioni delle sponde locali, che dovranno essere liberate e risagomate. Il ripristino del regolare deflusso delle acque è necessario in quanto il canale dovrà essere riattivato per la gestione delle piene da monte.
Con il quinto intervento, nel tratto da Bentivoglio a Via Altedo, si è intervenuti con una pulizia accurata delle sponde dalla vegetazione e dalle alberature cresciute sui corpi arginali, cadute o pericolanti in alveo, per evitare che nel caso di piena l’acqua aggiri il fusto ed eroda la sponda in prossimità dell’apparato radicale aggravando la stabilità della pianta. Si procederà con l’infissione di palancole su due ulteriori tratti interessati da infiltrazioni e con i lavori da Bentivoglio verso valle per la verifica e la sistemazione delle arginature: riprese spondali, sistemazione delle sommità arginali e messa in quota delle stesse ove necessario. L’intervento potrà essere compensato da piantumazione di alberature in zone demaniali idonee ad ospitarle e - laddove necessario - la sponda sarà risagomata secondo l’ideale profilo idraulico.
L'ultimo intervento consiste nel ripristino dell’integrità arginale in presenza di discontinuità dei rilevati in terra. Nel tratto del Canale Navile, si ritiene sia presente sui corpi arginali una discontinuità di diversa origine prodotta da erosioni da filtrazione, escavazione biologica o per attività riconducibili ad opere non autorizzate. In caso di piene, queste zone possono essere soggette ad infiltrazioni e conseguente collasso arginale. A ripristino concluso, si valuterà se completare l’intervento con l’installazione di una scogliera antierosiva in pietrame.