L'accoglienza
Le Prefetture si occupano della prima accoglienza dei cittadini ucraini giunti in Italia, a partire dalle operazioni di identificazione. Presiedono un apposito Tavolo di coordinamento cui partecipano Comuni, Province, servizi di protezione civile, servizi sanitari, terzo settore e autorità.
Si occupano inoltre, insieme alle amministrazioni locali, di reperire le strutture disponibili per un’idonea sistemazione tra quelle disponibili nel sistema di accoglienza, per chi non dispone già di un’autonoma sistemazione presso parenti o conoscenti, mediante la rete dei centri Cas (Centri di accoglienza straordinaria) e la rete Sai (Sistema accoglienza e integrazione).
Saranno garantiti tutti i posti che dovessero rendersi necessari attraverso un piano regionale, definito dall’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna. Ad integrazione della rete Cas e Sai sono state individuate altre modalità come l’accoglienza diffusa e il contributo di sostentamento di prossima attivazione.
Oltre all'accoglienza la Regione ha deciso di accompagnare le persone fuggite dalla guerra con percorsi di formazione per consentire di imparare la lingua italiana oltre ad un sostegno nei percorsi di inserimento lavorativo per favorire l'inclusione.
Il sistema di accoglienza
Rete Cas e Sai. Le strutture del Cas sono individuate dalle Prefetture, il sistema Sai è costituito dalla rete degli enti locali che con il supporto delle realtà del terzo settore garantiscono interventi di accoglienza integrata. Per far fronte alla situazione in atto, questa rete è stata ulteriormente potenziata, con 8.000 posti aggiuntivi.
Accoglienza diffusa. A integrazione della rete di Cas e Sai, è stata individuata una ulteriore modalità di accoglienza da realizzarsi con il supporto dei Comuni e dei soggetti del Terzo settore e del privato sociale. Per individuare le strutture idonee a fornire i servizi di assistenza e accoglienza diffusa, nel limite massimo di 15mila posti, è stata realizzata una manifestazione di interesse pubblicata dal Dipartimento di Protezione civile. Online i risultati con il numero dei posti e la loro collocazione nel paese.
Il contributo di sostentamento. In via di attivazione riguarderà ogni cittadino ucraino, titolare di protezione temporanea, che abbia trovato autonoma sistemazione. Ammonta a 300 euro mensili per persona e, all’adulto titolare della tutela legale, o affidatario, è riconosciuto anche un contributo di 150 euro al mese per ciascun minore di 18 anni. Il contributo è erogato per un massimo di 90 giorni, a decorrere dalla data di presentazione della richiesta di protezione temporanea.
Il contributo di sostentamento potrà essere goduto anche dai cittadini ucraini che trovano un'occupazione che ne avranno diritto ancora per i due mesi successivi a quello in cui hanno sottoscritto il rapporto di lavoro.
Per i minori stranieri non accompagnati è previsto un piano che fornisce linee guida in riferimento alla identificazione e censimento dei minori stranieri non accompagnati sul territorio italiano, al sistema di accoglienza, al monitoraggio delle strutture ospitanti e alle modalità di affido temporaneo.
Per richiedere il contributo di sostentamento è online la piattaforma del Dipartimento della Protezione Civile. Per conoscere nel dettaglio requisiti e modalità di richiesta del contributo è disponibile un vademecum in italiano, inglese e ucraino.
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"Benvenuto in Italia": la scheda del Dipartimento della Protezione civile con le informazioni utili per i cittadini ucraini in arrivo in Italia - disponibile in ucraino (309.49 KB), russo (313.84 KB), italiano (271.66 KB) e inglese (271.43 KB)
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La rete di accoglienza e assistenza
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