Formazione del volontariato
Cosa fa la Regione
Il Decreto legislativo n. 1 del 2 gennaio 2018, meglio conosciuto come Codice della Protezione Civile, promuove le attività di formazione e addestramento, sottolineandone l’importanza nella qualificazione dell’azione del volontariato.
La Legge Regionale dell’Emilia-Romagna n. 1 del 7 febbraio 2005 in materia di protezione civile e volontariato, istitutiva dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile, dispone che, tra le attività e i compiti del sistema regionale, vi sia anche quello di provvedere alla formazione e all’addestramento dei volontari impegnati in compiti di protezione civile.
In particolare, la Regione, per il tramite dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, promuove e coordina, in un'ottica di formazione permanente:
- corsi per la preparazione, l’aggiornamento e l’addestramento dei volontari, definendo la tipologia delle attività formative e gli standard minimi,
- le modalità di ammissione;
- la durata e l’articolazione dei corsi;
- gli eventuali criteri di preselezione e di valutazione finale;
- le modalità di certificazione
La declinazione delle attività formative, attraverso la definizione degli standard minimi per la formazione del volontariato, è stata definita con la DGR n. 1193/2014.
La DGR n. 643 del 29 aprile 2019, successivamente modificata con DGR n. 276 del 1 marzo 2021, ha istituito, presso l’Agenzia regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile, la Commissione Permanente per la Formazione Regionale del Volontariato di Protezione Civile. Tale Commissione è costituita da:
- rappresentanti delle Organizzazioni di Volontariato nazionali, regionali e territoriali
- rappresentanti dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile (esperti delle sedi territoriali e della sede centrale)
- consulenti esterni di altri enti o strutture operative con competenze inerenti e specifiche
L’obiettivo prioritario della Commissione Permanente è l’attuazione di iniziative volte a dotare il sistema regionale di protezione civile di un moderno e razionale impianto per una corretta ed efficace formazione del volontariato, in grado di renderlo costantemente aggiornato e standardizzato sull'intero territorio regionale.
Il percorso formativo del volontario di protezione civile si avvia con il corso base, necessario per poter svolgere attività di protezione civile e porta d’accesso a successivi corsi di formazione e specializzazione, aventi ad oggetto i più svariati ambiti: antincendio boschivo, rischio idrogeologico, telecomunicazioni, cartografia e orientamento, HACCP e gestione della cucina, logistica, macchine operatrici, segreteria d’emergenza, … Fondamentali componenti della formazione del volontario sono anche esercitazioni e addestramenti, organizzati periodicamente al fine di allenare e mantenere le abilità e le competenze acquisite.
Il Decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 individua quale responsabile della sicurezza e tutela della salute del volontario il legale rappresentante dell’associazione di appartenenza, identificabile, nella maggior parte dei casi, nella figura del presidente dell’associazione. E’, quindi, compito del Presidente accertarsi che il volontario aderente alla propria associazione partecipi alle attività e riceva la formazione, l’informazione e l’addestramento necessari, con riferimento agli specifici compiti e scenari di rischio e di intervento, nonché all’utilizzo corretto dei dispositivi individuali di protezione (DPI).